Sharjah: la Biennale che sfida i confini

Sharjah, emiro conservatore e meno noto rispetto a Dubai o Abu Dhabi, è in realtà il cuore pulsante dell’arte concettuale del Golfo. La sua Biennale, fondata nel 1993 e oggi diretta dalla visionaria Hoor Al Qasimi, è diventata una delle piattaforme più radicali e influenti del panorama globale.

Qui non si espongono solo opere: si interrogano le narrazioni coloniali, si decostruiscono le estetiche occidentali, si dà spazio a voci diasporiche e indigene. Le installazioni occupano spazi urbani, case tradizionali, ex scuole e cortili, in un dialogo continuo tra passato e presente.

Sharjah Art Foundation, con i suoi laboratori, residenze e archivi, è il motore di questa rivoluzione silenziosa. L’arte qui non è decorazione, ma strumento di pensiero critico.

Alserkal Avenue: il distretto creativo di Dubai

A Dubai, dove tutto sembra costruito per stupire, Alserkal Avenue è un’oasi di autenticità. Nato da un ex complesso industriale, questo distretto è oggi il fulcro dell’arte contemporanea, della fotografia, del design e della performance.

Le gallerie come The Third Line, Carbon 12 e Lawrie Shabibi espongono artisti emergenti e affermati del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia meridionale. Ma Alserkal è anche cinema indipendente, caffè letterari, spazi di coworking e laboratori di stampa artigianale.

Qui si discute di sostenibilità, di architettura sociale, di arte pubblica. Le mostre non sono eventi mondani, ma esperienze immersive che coinvolgono la comunità e sfidano il visitatore.

Oltre il lusso: un viaggio nell’identità

Viaggiare tra Sharjah e Alserkal Avenue significa abbandonare l’idea che gli Emirati siano solo shopping mall e resort. Significa entrare in contatto con una generazione di artisti, curatori e pensatori che usano l’arte per raccontare storie complesse: di migrazione, di memoria, di resistenza.

È un viaggio che richiede attenzione, tempo e apertura. Non si tratta di scattare foto davanti a un’opera, ma di lasciarsi interrogare da essa. Di ascoltare le voci che emergono dai muri, dai video, dalle performance.

Consigli pratici per il viaggiatore curioso

Per il viaggiatore curioso che desidera esplorare l’arte contemporanea negli Emirati Arabi, alcuni accorgimenti pratici possono fare la differenza. La Sharjah Biennale si svolge ogni due anni, ma la Sharjah Art Foundation resta attiva tutto l’anno con un ricco programma di mostre e iniziative. Alserkal Avenue, nel cuore di Dubai, è facilmente raggiungibile da Downtown e dà il meglio di sé nel tardo pomeriggio, quando le gallerie aprono e il distretto si anima. È consigliabile adottare un abbigliamento sobrio e rispettoso, soprattutto a Sharjah, dove la sensibilità culturale è più marcata. Per gli spostamenti, meglio affidarsi a taxi o auto a noleggio, poiché i mezzi pubblici sono ancora limitati. Infine, sebbene l’inglese sia ampiamente parlato, conoscere qualche parola in arabo è sempre un gesto gradito e apprezzato.

Negli Emirati Arabi, l’arte contemporanea non è un ornamento: è una lente attraverso cui leggere il mondo. E chi viaggia con curiosità e rispetto, scopre che il vero lusso è capire.